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ToggleIn moto si usa tutto il corpo
Per chi non avesse ancora letto la prima parte vi invito a riprendere e leggerla attentamente altrimenti si fa fatica a capire i prossimi concetti.
Abbiamo ormai chiarito come per guidare la moto occorre il corpo, soprattutto le gambe.
Appare logico come un idoneo e corretto allenamento in palestra sia fondamentale per guidare al meglio una moto da oltre 150cv. Ma anche moto più piccole richiedono un elevato tasso tecnico nonché un grande impegno fisico.
Sentirete spesso dire che la tecnica di guida per una moto è una cosa soggettiva e che spesso va appresa guidando. Ebbene non è un’affermazione sempre vera. Ci sono piloti molto più ricettivi, che magari si allenano da anni e che sviluppano subito un’elevata confidenza con il mezzo e altri che invece hanno bisogno di tempo per poter apprendere ogni fondamentale passo dopo passo.
A tutti questi piloti possiamo aggiungere un’ulteriore categoria ovvero quei piloti bravi, di talento ma con carenze. Pensate magari a tutti quei piloti bravi, che si muovono bene e che sono anche molto veloci e che poi magari non riescono a fare più di tre giri tirati al Mugello. Oppure pensate a tutti quei piloti “fai da te” che eseguono magistralmente ogni curva a destra e magari hanno difficoltà in quelle a sinistra per esempio. Bene tutti questi casi rientrano nella macro categoria di piloti con talento si ma che non si allenano.
Pensate quanto possa essere importante allenare le componenti aerobiche, raggiungere e mantenere nel tempo frequenze cardiache oltre i 170bpm. Pensate quanto possa essere soddisfacente fare sei, sette o otto giri al Mugello tirati al massimo. Semplice, basta allenarsi!
Indubbiamente spero che chiunque legga questo articolo abbia già quanto meno letto brevemente i precedenti e che quindi abbia assolutamente chiaro quanto sia importante allenarsi per andare in moto.
Ritorniamo al nostro tema di partenza e continuiamo la nostra trattazione fornendovi utili consigli su come guidare una moto da un punto di vista tecnico.
In curva si porta a spasso il sedere
Assolutamente vero, ma come si fa?
All’inizio non pensate minimamente che possa essere una cosa naturale. Ci vorrà tempo per apprendere questo automatismo e quindi all’inizio siamo tutti un po’ macchinosi. E quindi, si frena e poi si sposta.
Questo passaggio può essere tollerato in un pilota neofita ma diventa un problema in un pilota più esperto. Non è raro vedere piloti che iniziano a frenare ma hanno ancora il sedere completamente fermo. Questo passaggio non solo vi fa perdere tempo ma implica un grande sforzo muscolare. Abbiamo sottolineato nel precedente articolo quanto sia dispendiosa in termini energetici la frenata e quanto soprattutto la tensione venga sviluppata a livello degli avambracci. Immaginate quanto possa essere provante in un momento dove già il corpo è messo a dura prova spostare il sedere.
Per queste e altre ragioni sottolineiamo come per un neofita possa essere tollerato ma è un tipo di movimento che dovrà diventare col passar tempo più fluido e meno meccanico.
Guardando piloti professionisti possiamo evincere due diverse scuole di pensiero:
- C’è chi sposta il gluteo prima di pinzare
- C’è chi sposta il gluteo nel momento in cui inizia a pinzare sfruttando l’inerzia della frenata.
Tecnicamente la seconda scelta potrebbe essere la più corretta specie con moto di grossa cilindrata, da 1000cc in su.
Questo perché l’enorme forza generata dalla pinzata crea un’inerzia tale da favorire il movimento anteriore del centauro.
Tuttavia è una manovra complessa che se fatta male vi fa cadere.
Step successivo: ottimizzare il movimento!
Immaginate di essere in pista, si presume che il pilota studi la pista e sappia già da quali e da quante curve è composta. Non è raro trovare piste con due curve dallo stesso lato, per questo motivo è importante capire che il sedere deve rimanere fuori.
Quindi durante la prima curva, esco col sedere piego e vado; uscita di curva raddrizzo la moto ma resto fuori col sedere e mi preparo ad impegnare la seconda curva.
Sul dritto
Un errore molto frequente tra neofiti è restare dritti e rigidi col busto. Questo è un errore enorme da correggere subito.
Durante un rettilineo ci si mette in carena e si sfrutta la massimo sia l’aerodinamica che la potenza della moto.
Rimanendo dritti non solo andiamo ad affaticare inutilmente il nostro corpo che è chiamato e contrarre vari muscoli tra cui quelli del core e quelli dell’avambraccio ma andiamo ad arrestare i flussi d’aria. È come quindi se il nostro corpo formi una specie di vela che imbarca aria ma che rallenta il mezzo.
Quest’ultimo concetto è fondamentale per comprendere invece quanto sia importante venire su col busto all’ingresso di curva.
Abbiamo superato il rettilineo e dobbiamo pinzare. È importante che sia un movimento rapido di estensione delle braccia e busto su eretto. Questo movimento così fatto ci permetterà proprio di sfruttare l’aria a nostro piacimento rallentando la moto in ingresso.
Vi assicuro che sul dritto con un 1000cc è lecito e doveroso avere paura. Ed è proprio la paura spesso che alimenta il dolore sugli avambracci. Come fare quindi?
Concentratevi sul gas, spesso è li che tutti sbagliano e continuano a tenerlo forte. Il gas va preso dolcemente sfruttando maggiormente le dita e meno la mano. Appreso questo aspetto, concentratevi sul respiro. Sul dritto aumenta spesso la frequenza cardiaca e più in generale il carico cardiaco. Buona idea quindi provare a rilassarsi respirando in maniera controllata, inspirando col naso ed espirando con la bocca.
L’atto ventilatorio è fondamentale per favorire un corretto flusso delle masse sanguigne motivo per cui è fondamentale che l’inspirazione sia sempre più lunga e ampia dell’espirazione.
Anche questo lo si insegna in palestra!
In curva
Molti di voi sognano di venir giù col busto e rendere la curva il momento più emozionante di tutta l’intera vita! Ebbene per renderla tale occorre tanto lavoro e vi assicuro che spostare il busto è enormemente difficile.
Lo è soprattutto perché spesso ci focalizziamo troppo sul busto.
Un aspetto fondamentale per piegare come si deve è quello di liberare il polso! Quindi via il ditino dal freno, non abbiate paura, il polso deve essere libero di giocare col gas.
Ma non solo, il polso deve essere esteso! Cioè deve arrotolarsi attorno al manubrio. Così facendo il gomito sarà più basso e avrete più confidenza col gas. Badate bene, perché questo è un dettaglio che spesso fa la differenza ed è enormemente difficile!
Specie per un neofita che a mala pena riesce a staccare il dito dal freno!
E qui ritorna di moda l’importanza della gamba esterna che spinge la moto verso il basso. Grande forza con i muscoli adduttori dell’anca (che ovviamente non devono essere tralasciati nei vostri allenamenti).
Appena impegnata la curva sentirete subito tensione a livello addominale. È questo il comparto muscolare maggiormente stressato in curva.
Molti di voi tenderanno a chiudere il collo portando le spalle su cercando di scaricare il core, questo è un errore. Le scapole restano basse, abdotte e leggermente depresse. Accettate la tensione addominale perché se vi siete allenati bene il vostro core sarà pronto.
Ok tutto bello, curva quasi fatta! Esco di curva, riprendo il gas ma la moto si scompone, come mai?
Anche in questo caso dovete essere dolci, il corpo si sposta lentamente portando prima il busto subito sotto carena e poi il gluteo. Anche qui l’addominale continua a giocare un ruolo fondamentale soprattutto i muscoli obliqui chiamati a sviluppare enorme tensione isometrica.
Trucchi e consigli
Un trucco interessante ma utile soprattutto per chi è più esperto è quello di sfruttare al meglio le marce.
Con moto di grossa cilindrata il cambio marcia e quindi il freno motore è un fattore fondamentale.
Siamo in ingresso di curva scalo e sento subito lo scossone della moto, bene un trucchetto potrebbe essere quello di sfruttare l’inerzia di questo momento per spostarvi sul sellone. All’inizio non sarà facile ma vi assicuro che rispetto ad altri fondamentali questo trucchetto è più semplice da memorizzare e ripetere.
Altro trucco è quello di sfruttare al massimo le marce. Su pista bisogna spingere la moto al limite quindi sul dritto si tira alla morte (quasi a limitatore) e in ingresso di curva si scala e si pinza forte. In uscita subito gas, senza indugio!
Pian piano cercate di ottimizzare al meglio ogni movimento e cercate di riproporlo in palestra insieme al vostro trainer. Allenandovi bene e con costanza riuscirete ad acquisire un livello di resistenza tale da poter completare gli stessi compiti motori ma fatti meglio e con meno dispendio energetico.
Provateci e fatemi sapere!