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ToggleSostanze di uso comune: la caffeina
Rimanendo in tema di sostanze utilizzate nella quotidianità ma che possono risultare un problema durante alcune competizioni troviamo sicuramente la caffeina.
Essa possiamo etichettarla nella categoria degli stimolanti blandi se utilizzata in dosi eccessive. Sicuramente alcuni di voi avranno già sperimentato gli effetti della caffeina e della teina. Molti di voi saranno sicuramente soliti assumere diversi caffè al giorno per affrontare al meglio (secondo voi) le giornate impegnative. Per molti il caffè rappresenta una soluzione, per altri un passatempo o molto banalmente un’abitudine di vita.
Qualora tu fossi un bodybuilder che stai seguendo un percorso di cambiamento fisico, con allenamenti estenuanti, un’alimentazione particolare e una vita fatta anche di sacrifici ha senso mandare tutto a monte per i troppi caffè?!
Badate bene perché spesso in alcune categorie semi-professionistiche potrebbero esserci dei controlli più rigidi e quindi essere squalificati proprio per l’eccesso di caffeina.
Per quanto questa venga considerata uno stimolante blando non è soggetta a ferree restrizioni proprio per via del suo uso sociale. Tuttavia necessita comunque di una riflessione poiché un uso ossessivo della sostanza può comportare una squalifica.
Da un punto di vista energetico, secondo alcuni studi recenti sembra che la caffeina possa essere utile nell’incrementare le prestazioni in esercizi svolti ad intensità moderata ma non nel caso di esercizi intensi.
Quindi sembra che chi ne fa uso, più o meno consapevolmente, in dosi rilevanti ricerca un aumento della performance soprattutto in termini di resistenza.
La caffeina infatti agisce inibendo le fosfodiesterasi (agendo sui recettori dell’adenosina), provocando un’eccitazione del sistema cardio-respiratorio. Così facendo, da un punto di vista metabolico, si va a facilitare l’uso di grassi a scopo energetico risparmiando glicogeno muscolare.
Per quest’ultima ragione, in base ad alcune indagini svolte in passato si è rilevata un eccesso di sostanza in maratoneti di media e lunga durata proprio perché questi sembrano essere le categorie che possano trarne maggior beneficio.
Altri studi evidenziano come diverse persone ne facciano un abuso della stessa per via proprio del forte impatto sociale della sostanza. Secondo le linee guida si raccomanda un’assunzione non superiore ai due caffè giornalieri. Le dosi devono comunque rimanere al di sotto delle 12 mg/ml di sangue.
Altri studi evidenziano l’impatto che la stessa sostanza ha nel mondo del bodybuilding e del powerlifting. Sembra che alcuni atleti durante mesocicli di resistenza prediligano un aumento dell’introito di caffeina proprio per via degli effetti sopra descritti. L’obiettivo perseguito attraverso l’aumento del numero di caffè giornalieri, in questi soggetti sembra essere quello di favorire lipolisi aumentando il consumo di ossigeno.
In ultima analisi la caffeina favorisce la diuresi ed è questo un effetto molto importante che permette a molti atleti di associarla in concomitanza con altre sostanze proibite. L’aumento della diuresi provoca un’azione di “lavaggio” in associazione con altri prodotti precedentemente assunti (come le amfetamine).
Inutile dire che ogni eccesso provoca effetti indesiderati ed anche la caffeina non è esente da questo aspetto:
- Cefalea da iper dosaggio è tra gli effetti più diffusi
- Riduzione della coordinazione motoria
- Insonnia e acidità tra gli effetti diffusissimi
L'alcool
Ovviamente l’alcool è una sostanza assolutamente proibita in sport motoristici e nautici per ovvi motivi.
Da sempre ritenuta come una sostanza in grado di ridurre la famosa “ansia da prestazione”.
Per questa ragione soprattutto in passato se né è fatto un uso e un abuso. Ragion per cui il CIO e la WADA hanno deciso di metterci un freno importante.
- 30mg su 100ml di sangue va a determinare un aumento del senso di benessere psico-fisico. Provoca leggeri ritardi nei tempi di reazione alternando la coordinazione oculo-manuale.
- 90mg su 100ml di sangue provoca una sensibile riduzione dei freni inibitori sociali determinando uno stato di visibile alterazione alcolica
- 150mg su 100ml di sangue provoca difficoltà nell’eloquio
- 180mg su 100ml di sangue determina visione alterata e perdita di controllo dei movimenti fini.
Quindi l’alcool resta una sostanza molto utilizzata per via anche del suo impiego sociale ma, in competizioni professionistiche e semi professionistiche bisogna stare molto attenti. La difficoltà è proprio quella di assumerlo in dosi non superiori ai 30mg su 100ml di sangue. Qualora si superino queste dosi si può andare incontro a squalifica.
In linea di massima al giorno d’oggi nel mondo “della palestra” è una sostanza poco utilizzata soprattutto a scopo doping. L’alcool infatti ha un altissimo valore calorico ma non ha effetti ergo-genici.
Detto in altre parole l’alcool ci dà delle calorie “vuote” che non possiamo utilizzare durante l’allenamento. Inoltre la capacità della sostanza di alterare le prestazioni di chi ne fa uso è legata da una certa soggettività quindi, il nostro consiglio è quello di evitare l’alcol o quanto meno limitarsi al semplice bicchiere di vino settimanale. Questo perché parliamo di una sostanza imprevedibile in grado di attraversare la barriera emato-encefalica con una certa facilità.
Inoltre l’alterazione psico-fisica da esso determinata può essere influenzata dagli stati emotivi in quel momento.
Un’assunzione eccessiva e prolungata nel tempo può causare depressione centrale e carenza di coordinazione motoria permanente oltre che problematiche sociali.
La cannabis
Anche qui parliamo di una sostanza quasi socialmente accettata. Ad ora infatti ci sono diversi paesi mondiali in cui l’utilizzo della cannabis in maniera libera è legalizzato, altri in cui rappresenta ancora una sostanza proibita.
La cannabis viene utilizzata a scopo dopante non tanto per i suoi effetti energetici ma quanto per ridurre la tensione e lo stress nel pre e post gara.
La cannabis grazie ai suoi principi attivi agisce a livello centrale inducendo una sensazione di rilassamento psico-fisico.
È facile intuire come numerosissimi atleti ne facciano uso per attenuare l’ansia da prestazione o abbassare i parametri cardiaci e non nel post gara.
A bassi dosaggi contribuisce all’aumentare la sensazione di calma e pacatezza.
A medi dosaggi determina disinibizione dei meccanismi inibitori.
Ad alti dosaggi può determinare psicosi, confusione, crisi e allucinazioni.
Gli effetti della cannabis sono da declinare soprattutto a lungo andare ove si registra una considerevole riduzione della coordinazione motoria e della concentrazione di testosterone. Ovviamente sottolineiamo come anche in questo caso si registra un’alta soggettività negli effetti sia a breve termine che nel lungo termine.
In linea di massima un atleta positivo alla cannabis non viene direttamente squalificato ma va incontro a tutta una serie di limitazioni che marcheranno il suo passaporto biologico. Questo è quello che normalmente può accadere ad alti livelli. Diverso invece se parliamo di sport motoristici ove la positività alla cannabis rappresenta un fattore sufficiente per squalificare l’atleta per una stagione.
A livello più amatoriale la positività alla cannabis può creare problemi specie in competizioni ove i controlli sono più serrati. Sarebbe assurdo vanificare il lavoro di anni e anni, in palestra e a tavola solo per avere fumato un joint qualche sera prima.
La cannabis ha un effetto psicotico determinato dai suoi principi attivi: il ben noto THC e CBD.
Il CBD è un fitocannabinoide legale in numerosi paesi mondiali. A basso dosaggio o comunque in dosaggi raccomandati da medici competenti contribuisce a lenire problematiche di insonnia, ansia, dolori mestruali.
Il THC è un vero e proprio depressivo centrale in grado di rallentare la coordinazione motoria e creare problematiche perenni. Già a bassi dosaggi causa dispercezione della realtà distale e prossimale.
Quando pensate di volervi fare solo un po’ di cannabis o qualche caffè di troppo o qualche bicchiere in più pensateci bene… se avete un forte obiettivo non vanificatelo per queste frivolezze.