La dieta PLG

Mi capita sempre più spesso dialogando con clienti e amici a proposito della loro alimentazione, di dover porre chiarezza sul concetto di caloria.

Il trend moderno ci porta sempre più ad avvertire il concetto di caloria come qualcosa di “negativo”. Sembra quasi come se utilizzando questo termine si è quasi schiavi del concetto stesso di caloria e o kcal.

E quindi capita di vedere gente che calibra la propria alimentazione solo sulle calorie assunte in giornata o gente che corre sul tapis roulant con un occhio sul tappetto e l’altro sull’ apple watch per capire quante cal o kcal si stanno consumando.

Si è sempre più schiavi di questo concetto!

Facciamo chiarezza, anche se molto probabilmente a molti di voi lettori è già arrivato questo messaggio, voglio ribadire ancora una volta come una dieta è degna di esser detta tale se sia sostenibile e adattabile.

Quindi le calorie sono semplicemente delle unità di misura dell’energia. Siccome l’energia etimologicamente indica la “capacità di far qualcosa”, le calorie di quell’alimento esprimono molto semplicemente il concetto che mangiando si avranno energie sufficienti o meno per compiere una data attività.

Quindi il primo aspetto su cui lavorare con noi stessi è quello di sdoganare il concetto di kcal evitando di inquadrare ogni cibo, ogni alimento in funzione di ciò che potenzialmente potrebbe farci fare.

Destrutturando il concetto di kcal e iniziando a viverlo con serenità possiamo accettare anche la gestione dei bilanci calorici.

Attenzione, non prendiamo fischi per fiaschi, sappiamo come per poter dimagrire bisogna inevitabilmente creare un deficit calorico per cui è importante tenerne conto ma senza farsi ossessionare da questi.

Dai dati estratti in ricerca, al giorno d’oggi, sembra essere sempre più frequenti patologie legate a disturbi alimentari. La continua scelta di prediligere alimenti a km 0, l’ossessione del bio e soprattutto la continua voglia di ricercare alimenti a basso contenuto calorico ci sta lentamente portando verso il baratro.

Ragion per cui, il nostro invito è quello di stare attenti si ai vostri alimenti e alle vostre calorie, ma senza farvi ossessionare da queste. Se quel giorno vi invitano a fare aperitivo non rinunciate solo perché siete “a dieta”.

La dieta PLG

La dieta PLG viene a soccorso a tutti coloro i quali fanno fatica a seguire diete rigide e che vogliono libertà a tavola.

Parliamo di gente che spesso ha una certa età (quindi fisiologicamente sta già “cambiando”), che vive una vita impegnata ma che allo stesso tempo vuole migliorare, si allena e vuole iniziare una dieta che sia sostenibile. 

Appare subito chiaro come la dieta PLG non sia per tutti né allo stesso tempo va data a tutti quelli che la richiedono. Una dieta che fondamentalmente lascia così tanta libertà può non essere la scelta giusta specie per chi ha bisogno di perdere molto peso o per chi necessita di diete più restrittive.

Quindi stiamo attenti a come utilizziamo la PLG perché può portarci ad un grande fallimento.

L’acronimo PLG sta per: pratico, libera e gratificamene o per proteine, lipidi e glucidi.

Entriamo nel vivo: ogni alimento appartiene ad una categoria identificato con le lettere P,L,G più una a parte V (verdure). In ognuna di queste categorie rientrano cibi specifici:

  • P: carni, pesce, affettati, proteine in polvere
  • L: burro, noci, frutta a guscio, oli
  • G: riso, cereali, pasta, patate, frutta
  • PL: uova, vitello, maiale, salmone
  • PG: legumi, yogurt
  • GL: biscotti, dolci vari

Tenendo presente questa categorizzazione dividiamo la giornata in tre pasti principali e ognuno di questi deve prevedere tutte e tre le lettere PLG.

A pranzo e cena oltre quelle inseriamo la lettera V. Un ultima regola prevede che la lettera G per colazione deve essere legata ad almeno una porzione di frutta.

Ora vi starete chiedendo dove sono gli spuntini? Bene la logica della dieta PLG prevede che i pasti vengano formati utilizzando una lettera per volta: inserita la prima si passa alla seconda (e qui il vostro nutrizionista ha un ruolo importantissimo). L’ordine in cui le lettere vengono aggiunte è: P, G (frutta), L e ancora G.

Quindi gli spuntini si fanno privilegiando fonti proteiche e se non dovesse bastare si aggiunge la frutta (PG). Una volta presa la mano, vi assicuro che è una passeggiata.

C’è un problema però: come quantificare questi alimenti senza usare la bilancia? Lo strumento che viene utilizzato per quantificare il cibo è direttamente il piatto in cui finisce il cibo!

Ogni giorno il piatto viene diviso in spicchi e questo sarà sufficiente per garantire una dieta sana ed equilibrata.

Se dovessero sorgere altri dubbi legati a come ad esempio, quantificare l’olio o eventualmente ci si potrebbe chiedere se nel piatto posso fare “la montagna di cibo” per ogni spicchio, la risposta sta nel buon senso.

Abbiamo esordito presentando la dieta PLG come una dieta semplice, applicabile a tutti coloro che richiedono libertà o se vogliamo anche ad atleti nell’off season che hanno voglia di star tranquilli o anche a tutti coloro che si vogliono prendere una pausa dalle fasi di cut e di bulk motivo per il quale il buon senso si da per scontato.

I punti chiave della PLG

Abbiamo presentato la PLG come una dieta atipica se vogliamo, una dieta che lascia libertà di scelta e che non richiede grammature ne controlli ossessivi riguardo le cal e quindi, per tutte queste ovvie ragioni parliamo di una dieta che non va bene per tutti.

Ci si affida molto al buon senso del cliente fermo restando che dall’altra parte il biologo nutrizionista o il medico che ha deciso di somministrare questa strategia dietetica sia ben attento alla situazione.

La PLG da un certo momento in poi può non funzionare più per tanti motivi, ad esempio perché la persona non si sa gestire oppure perché cambiano le necessità e quindi occorre utilizzare approcci diversi; qualsiasi sia il motivo dobbiamo essere consapevoli che la PLG rappresenta una parte del macro percorso intrapreso col vostro nutrizionista.

Un punto nevralgico della dieta PLG è legata all’alternanza dei cibi. Non mangiamo sempre le stesse cose ma variamole e alterniamole nell’arco delle settimane.

Punto due, approccio flessibile che declina il cibo in tre categoria:

  1. cibi poco palatabili (preferirli per il 60-70%),
  2. cibi palatabili quindi buoni (preferirli per il 20-30%),
  3. cibi molto palatabili quindi buonissimi (preferirli per il 10%).

Seguendo queste linee guida e mixandole alle vostre caratteristiche la PLG vi permetterà sia di creare tagli calorici che incrementi calorici.

Ovviamente sarà compito del vostro nutrizionista calibrare attentamente ogni parametro valutando progressivamente l’andamento della situazione.

Ragion per cui affidatevi a persone competenti.

Conclusione

Dai dati ricavati da fonti scientifiche e non, la dieta PLG si è dimostrata valida ed efficare.

L’alta sostenibilità e fattibilità del piano alimentare permette al cliente di vivere serenamente, di organizzarsi la propria dieta direttamente seduto a tavola.

Da alcuni studi emerge come la dieta PLG possa essere utilizzata anche in fase primordiali di disturbi alimentari. Anoressia, vigoressia, bulimia e binge eating condividono tutti lo stesso nucleo di base caratterizzato da restrizioni, continue grammature e oppressione calorica.

In fase inziale la PLG può essere una strategia tale da permettergli un controllo si del proprio cibo ma libero dalla bilancia e dalle kcal.

Si registrano inoltre casi in cui la PLG sia stata un totale fallimento;  gente che è ingrassata a dismisura o gente che è dimagrita eccessivamente. La PLG nasce come se vogliamo come dieta di mantenimento ma trova applicazione in ogni ambito. Per tale ragione è fondamentale, ribadiamo ancora una volta, il continuo confronto e check col vostro nutrizionista per quantificare realmente l’andamento progressivo del percorso.

In un ultima analisi ci sentiamo di sconsigliare l’utilizzo della PLG in totale fai da te, meglio quanto meno partire da una valutazione preliminare da uno specialista che vi permetterà di capire quanto la PLG possa fare al caso vostro e se siete relamente pronti ad intraprendere una dieta così “semplice”.

Come per ogni articolo vi invito a contattarmi per qualsiasi dubbio o curiosità. Provate e fatemi sapere!

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