La tecnica di guida in palestra (parte 1)

La risposta più semplice ma allo stesso tempo efficace che possiamo darvi è questa: la moto si guida con la testa.

Ebbene sì, per andare in moto bisogna essere intelligenti e allo stesso tempo avere quel pizzico di follia che ci permette di cercare e raggiungere il massimo in ogni singola curva.

Lo sapete tutti, guidare una moto non è facile ma può diventare più facile se si conosce il mezzo, si ha confidenza con lo stesso e si ha la giusta prestanza fisica per governarlo.

Quando si guida una moto, specie in pista occorre anche prevenire eventuali disgrazie o problemi che possono capitare. Ad esempio se siete a fine turno con le gomme cotte è inutile andare a tirare il giro della vita altrimenti ci sono ottime possibilità di andar dritti alla prima curva.

Nella prima parte dell’articolo odierno proviamo a fornirvi pillole di tecnica di guida. Proveremo inoltre a spiegarvi come la tecnica di guida di una moto sia estremamente complessa ed estremamente collegata alla vostra efficienza fisica.

Non avete idea di quanti muscoli, più o meno volontariamente andate ad impegnare durante la guida in pista.

E’ fondamentale farsi trovar pronti, fisicamente e mentalmente.

Non sottovalutate ne uno ne l’altro, specie la parte mentale che vi assicuro riveste un ruolo nevralgico; possiamo dire che il 60% della vostra performance dipende da come state con la testa.

Se siete arrabbiati, nervosi o al contrario estremamente rilassati meglio rimandare il vostro turno oppure cercare di “settarvi” su quella che sarà la vostra performance. Ne abbiamo parlato anche in precedenti articoli, a tal proposito un percorso con un mental coach può tornarvi molto utile.

Quindi entriamo nel vivo della nostra trattazione.

Fisico e moto in perfetta armonia

Se il vostro obiettivo è quello di fare un giro in compagnia ogni domenica e di essere migliore del vostro amico questo articolo vi sarà molto utile per apprendere nozioni e consigli tecnici e pratici.

Ma anche per te che vai in pista, spesso e volentieri a caso, senza sapere esattamente cosa fare e come guidare; ecco questo articolo ti tornerà molto utile.

La prima cosa in assoluto, soprattutto se il vostro obiettivo è quello di andare in pista è quella di farsi insegnare come si fa.

E qui già vi sento mormorare. Ebbene sì, anche tu che credi di esser bravo perché hai una moto da anni e giri da nord a sud italia con la tua lady, anche per te, se vuoi andare in pista è bene che tu ti iscriva ad un corso di guida.

Ce ne sono tanti, molti anche fatti veramente bene e vi assicuro che vi cambieranno il modo di vedere voi stessi come centauri.

Saper guidare una moto in strada non vuol dire assolutamente saperla guidare in pista, e viceversa!

Assodato questo aspetto il secondo consiglio tecnico è quello di guidare la moto col corpo, sia in strada che in pista. Se sei rigido come un palo e pensi di poter andar forte ti sbagli alla grande!

Quindi dato che la moto si guida col corpo la prima cosa da fare è sistemarsi sulla sella. Come fare?

  • Regoliamo i semi manubri, più larghi in versione racing più stretti per la guida stradale.
  • Abbassiamo le leve in modo da avere minor stress su avambracci spalle e collo.
  • Mettiamo un tampone sul serbatoio per stare più indietro col sedere in modo da essere più comodi e fluidi.
  • Regoliamo sella e pedane in base alla nostra altezza.
  • Troviamo una posizione comoda!

Terminata la fase di set up siamo quasi pronti.

Saliamo in moto ed è subito chiaro come la moto si guida con le gambe. Per guidare bene è necessario avere una corretta posizione del piede sulle pedane.

Allargare troppo il piede in curva ci porterà a sfiorare l’asfalto con la punta e ciò impedirà al ginocchio di aprirsi come dovrebbe, per questo motivo la posizione statica del piede è sbagliata.

Il piede sulle pedane si appoggia in pinta in modo da spingere sulle pedane imprimendo forza e facendo scivolare la moto in curva. Il piede l’esterno potete tenerlo come volete, sia punta o pianta.

Nei cambi di direzione bisogna esser bravi a cambiare l’ordine dei piedi, in punta quello che ci permette di impegnare la curva; in pinta e rilassato quello esterno.

Fidatevi, lo sbagliate tutti! Lavorateci a secco, durante la off season. Fermi nel vostro garage sulla moto e provate pianta e punta, punta e pianta. Create l’automatismo che andrete a traslare in pista o in strada.

Quando diventa un automatismo? Semplicemente quando non ci dovrete più pensare.

Guardate quante cose abbiamo detto fin ora, e tra tutte queste cose non abbiamo minimamente nominato il tempo sul giro. Mettetevelo bene in testa, il cronometro si spegne, il data logger si spegne, si accede solo il cervello concentrato e settato sue questi piccoli accorgimenti che a lungo andare diventeranno automatici!

La moto segue il movimento del corpo

L’avete sicuramente capito. Sarà forse la terza o quarta volta che lo ripetiamo.

Per farlo è necessario quindi muoversi sulla moto in base al tipo di tracciato che stiamo eseguendo.

Occhio ai glutei. Sono loro a muoversi in continuazione! Il nostro consiglio è quello almeno per i neofiti di stare a “mezza chiappa” ovvero un po’ dentro un po’ fuori. Sicuramente molti di voi, soprattutto chi va in pista da anni e ha già un impostazione tecnica questo aspetto tende a farlo suo.

Cioè ci sono piloti che stanno tutti dentro sporgendo leggermente il gluteo e altri che lo staccano completamente quasi sdraiandosi in curva. Inutile dirvi che i piloti della seconda categoria menzionata sono decisamente pro. Ma soprattutto parliamo di piloti che hanno una totale confidenza con la moto e col proprio fisico e quindi sviluppano un loro modo di guidare.

Se sei un neofita evita di scappare col gluteo dalla moto ad ogni curva, se sei un avanzato provalo e cerca di farlo tuo.

Quindi, stiamo per entrare in curva, ci siamo spostati col gluteo e poi?

Il segreto è lavorare con la gamba opposta.

È lei che spinge per portare giù la moto. Immaginate quindi il grande coinvolgimento muscolare dei muscoli abduttori e adduttori della coscia che saranno molto impegnati in questa fase. Abbiamo fatto solo una curva, immaginate quanto può essere provante per le gambe farne 12-13 per ogni giro per 10 giri.

Quindi, occhio a come alleniamo le gambe in palestra, ma soprattutto l’interno coscia e l’esterno coscia.

Anche qui occorre fermarci un attimo. Siamo nella off season e lavoriamo in palestra e a casa, a secco sulla moto su questi due aspetti, gluteo fuori e gamba che stringe!

Utile in questa fase fare delle prove con le mini gp o le pitbike o le mini moto o qualsiasi altro mezzo che possa aiutarvi a migliorare questi aspetti rendendoli automatici.

Quando diventa automatico? Quando prendete il vostro 1000 e tutto ciò vi uscirà da solo, senza neanche pensarci.

L'importanza delle traiettorie in pista e in strada

È chiaro che per andar forte e realizzare il miglior tempo sul giro occorre fare le giuste traiettorie. Questo è ovvio tanto in pista quanto su strada.

Apro e chiudo parentesi, è improprio parlare di traiettorie in strada. Non dimentichiamoci che in strada ci sono macchine, camion, palloni di bambini e tante altri pericoli che ovviamente non ci permettono spesso di fare le curve come vorremmo.

Quindi occhio e ricordatevi sempre che la strada non è la pista.

in strada non si tira alla morta, ci si diverte con gli amici, si esplorano paesaggi e si acquista sicurezza e padronanza del mezzo ma non si va forte. Mi appello soprattutto a tutti quelli che in strada fanno cose strane e poi magari se la prendono con i ciclisti in mezzo alla strada.

Ragazzi lo sappiamo tutti che dopo quella curva ci può essere uno stormo di ciclisti, potete odiarli si; ma la verità è che la strada è di tutti e per quanto loro siano in difetto in quanto non vanno mai in riga, lo sapete benissimo che il rischio di incontrarli c’è. Quindi se volete spingere andate in pista.

Torniamo a parlare di traiettorie. Ebbene fin qui non le abbiamo minimamente citate per una semplice ragione, se non so guidare la moto come dio vuole che senso ha fare le giuste traiettorie.

Anche perché gli autodromi sono tutti diversi e le traiettorie di Misano sono diverse da quelle del Mugello, ciò che invece non cambia è la moto. Quella è sempre la stessa e soprattutto se avete delle moto che sono belve da oltre 1000cc dovete davvero saperle governare.

Altrimenti è la moto che porta voi.

Con moto con tanti cavalli tirate ad oltre 300km/h vi assicuro che l’unica cosa che vi verrà in mente è quella di sopravvivere. Involontariamente si mette in moto un meccanismo di sopravvivenza che si collega ad una oggettiva paura di quello che state facendo. Attenzione qui il mental coach non vi serve!

Qui non parliamo di un sentimento o sensazione che va gestita qui parliamo di paura vera perché quella moto è troppo potente.

E quindi allenamento a casa a secco, allenamento in palestra, giretto casa lavoro, giretto domenicale in collina etc. tutto ciò vi consentirà di prendere sicurezza con voi stessi e con il mezzo.

Imparare le traiettorie è importante ma solo dopo aver appreso tutto questo!

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